NOTA STAMPA – ATTIVITÀ CRIMINALI – CAMPAGNE DI DIFFUSIONE MALWARE E VIRUS AI DANNI DEGLI UTENTI DEI SERVIZI PEC
Roma, 8 novembre 2019 – Recentemente gli utenti di Posta Elettronica Certificata sono stati oggetto di azioni criminali.
Il CERT-PA nelle sue attività di monitoraggio ha individuato numerose “campagne di attacco” veicolate tramite il canale della Posta Elettronica Certificata. È stato registrato, inoltre, un aumento della frequenza degli attacchi e un maggiore livello di sofisticazione degli stessi.
Ad attirare l’attenzione dei criminali informatici è stata presumibilmente l’enorme diffusione della PEC in Italia, con oltre 10 milioni e mezzo di caselle attive e quasi 430 milioni di messaggi scambiati nel bimestre marzo-aprile 2019 (fonte AgID).
Alla base di ogni campagna c’è l’utilizzo di una Botnet, ovvero una rete di PC e dispositivi vari compromessi da virus che diventano, spesso all’insaputa dei loro utilizzatori, veicolo di fenomeni come il phishing o il malware.
Il fenomeno identificato con il termine “phishing”, fa riferimento all’invio di email ingannevoli che, nella maggior parte dei casi, hanno l’obiettivo di carpire i dati di carte di credito o le credenziali di accesso a siti di ecommerce/home banking.
Le campagne di malware consistono nell’invio di file dannosi (un programma, un documento o un messaggio di posta elettronica) in grado di compromettere il sistema informatico utilizzato.
I fenomeni di cui sopra interessano indistintamente privati, aziende e professionisti. Per questo motivo, i Gestori PEC sono attivamente impegnati nell’analizzare gli attacchi in corso e nell’attuare ogni operazione tecnica necessaria a contrastare tali crimini.
All’interno di questo scenario diventa fondamentale l’informazione, l’educazione e il supporto agli utilizzatori delle caselle di Posta Elettronica Certificata.
Un ruolo importante nella lotta a fenomeni come phishing e malware lo ricoprono i titolari delle caselle PEC che dovrebbero adottare alcune buone norme di sicurezza di seguito raccomandate:
Nel caso in cui si sia cliccato su un link di dubbia provenienza, si siano fornite informazioni personali/riservate oppure si ritenga di essere stati infettati da un malware, è consigliabile intervenire tempestivamente sui dispositivi utilizzati per l’accesso alla casella PEC effettuando tutte le verifiche ed operazioni tecniche necessarie e notificare tempestivamente al proprio Gestore l’accaduto.
I singoli gestori valuteranno le azioni da intraprendere presso le opportune sedi competenti a tutela della propria clientela.